Heaven's Gate (Porta del Paradiso) e Applewhite, Marshall Herff jr. (1931-1997)

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Marshall Herff Applewhite

I primi anni di Applewhite

Marshall Herff Applewhite jr. nacque il 17 maggio 1931 a Spur, nel Texas, figlio del pastore presbiteriano Marshall Herff Applewhite sr., e studiò nell’Austin College, un liceo presbiteriano di Sherman, sempre nel Texas. La sua carriera si divise tra un certo talento per il canto e la musica (negli anni ’60 cantò come baritono, perfino nel Faust di Gounod, accanto a Placido Domingo) e gli studi religiosi, spesso fondendo le due cose, come quando fu nominato direttore del coro della Prima Chiesa Presbiteriana a Gastonia (nella Carolina del Nord).
Nel 1962 A. si sposò ed ebbe due figli, e nel 1964 divenne docente di musica all’Università dell’Alabama. Poco dopo, tuttavia, le sue tendenze omosessuali provocarono il divorzio dalla moglie e la perdita del posto all’Università: trasferitosi in Texas, egli ottenne un incarico nella facoltà di musica dell’University of St. Thomas, a Houston.

Nel 1970 A. decise di convertirsi alla Chiesa episcopaliana (la versione americana dell’anglicanesimo) e di fidanzarsi con la figlia di un membro del consiglio d’amministrazione dell’università, ma l’improvvisa rottura del fidanzamento, il tentativo di suicidio della ragazza ed il licenziamento dall’università gettarono nello sconforto il professore di musica, che fu ricoverato a più riprese in ospedali psichiatrici.

L’incontro con Bonnie Nettles

Nel marzo 1972 A. conobbe l’infermiera Bonnie Lu Trousdale Nettles (1927-1985), membro della Società Teosofica e appassionata di spiritismo, contattismo e occultismo: i due s’innamorarono e decisero di vivere insieme, abbandonando i rispettivi compagni (marito e figli per la Nettles, partner omosessuale per A.), e di fondare il Christian Arts Center (Centro d’arti cristiane), per “promuovere lo studio della musica, dell’arte e della religione”, ma l’indirizzo prevalentemente “New Age” del centro ed i riferimenti a “Fratello Francesco” (lo spirito-guida di Bonnie) costarono sia lo sfratto da parte della locale chiesa episcopaliana sia la revoca dell’incarico per A. di direttore del coro della chiesa stessa.

Poco dopo, sempre nel 1972, i due ripresero la loro attività in un nuovo centro (senza riferimenti religiosi), denominato Know Place, dove iniziarono a riunire un gruppo di studenti ai quali A. raccontò di aver ricevuto l’invito da “spiriti extraterrestri” di abbandonare la vita terrena (primo accenno al suicidio che avrebbe avuto un tragico ruolo nella setta di A.). Il centro fu poi visitato da un “guru” filippino, che convinse i due (che da qui iniziarono la loro abitudine ad assumere nomi, per così dire, d’arte: nell’occasione Shri Pranavah per A. e Shakti Devi per Bonnie) a trascendere il mondo materiale, spendendo allegramente e non preoccupandosi troppo dell’emissione di assegni a vuoto, cosa che invece porterà alla chiusura del centro nel gennaio 1973. I due decisero quindi di vagare, nei mesi successivi, attraverso gli stati occidentali degli USA (California, Oregon) con il nuovo pseudonimo di Fratello Sole e Sorella Luna (l’influenza dell’omonimo film di Franco Zeffirelli è evidente). Finalmente si stabilirono vicino a Gold Beach, nell’Oregon, dove ebbero un’esperienza spirituale, convincendosi di essere i due testimoni citati nell'Apocalisse: 11,3 E io concederò ai miei due testimoni di profetizzare per milleduecentosessanta giorni, vestiti di sacco.

Non era comunque un’idea totalmente originale: già nel passato altri avevano fatto riferimento ai due testimoni, citati dall’Apocalisse, come Lodowick Muggleton e Melchior Hofmann, e successivamente lo avrebbero fatto i fratelli Hawkins della House of Yahweh (una setta aderente al Movimento del Sacro Nome) e William Irvine, tuttavia A. e la Nettles elaborarono una variante che comprendeva una spiegazione extraterrestre: gli alieni si erano impossessati del loro corpo e li avevano investiti del nuovo ruolo.

Ennesimo cambio di nomi: da questo punto si fecero chiamare i “Due Testimoni”, o, più semplicemente, i “Due”, ma l’ostracismo delle chiese ufficiali nei loro confronti rimase elevata, anche a causa della predicazione basata su una prossima apocalisse preannunciata dalla cometa Kohoutek e sulla necessità di non seguire le leggi dell’uomo (tanto, stava per finire il mondo!). Quest’ultima idea li mise nuovamente nei guai per una serie di reati, come non pagare i conti degli alberghi, o pagare con carte di credito scadute, e nell’agosto 1974 furono arrestati nel Texas, dove scontarono una pena detentiva di qualche mese, oltre ad un ulteriore periodo per A. in un carcere nel Missouri.

La fondazione dell’Heaven’s Gate

Nel 1975, A. e Bonnie si trasferirono ad Ojai, nella California del Sud, dove entrarono a far parte della setta ufologica mistica di tale Clarence Klug, presentandosi, con i nuovi nomi di Guinea e Pig, come gli emissari di un lontano pianeta ed asserendo che il “Regno dei Cieli” era veramente in cielo, su altri pianeti, dove era possibile vivere in armonia con gli extraterrestri. Essi riuscirono a convincere 24 dei seguaci di Klug a seguirli a Gold Beach (il luogo della loro prima esperienza spirituale), e qui si fecero chiamare Bo e Peep: per tutto il 1975 i seguaci di Bo e Peep, che al massimo raggiungeranno il numero di 200 adepti, viaggiarono per gli USA come prova della loro convinzione di abbandonare le cose terrene.

Il 14 settembre, in una riunione a Waldport, nell’Oregon, A. e la Nettles presentarono la loro dottrina basata sulla possibile evoluzione verso un prossimo livello, in cui attraverso la morte e resurrezione essi avrebbero potuto ascendere al Regno dei Cieli a bordo di astronavi. Successivamente però, a causa dell’aumentato - e preoccupato - interesse di genitori degli adepti, investigatori privati e sociologi, A.e Bonnie decisero di non comparire in pubblico per diverso tempo, anche se ciò comportò uno sfaldamento nella compattezza del loro movimento, rimasto privo della guida spirituale. Ricomparvero nell’aprile 1976, e da questo punto chiusero la possibilità di accettare nuovi adepti: erano rimasti circa 100 fedelissimi, che vennero riuniti vicino a Laramie, nel Wyoming, dove impegnativi esercizi quotidiani e obblighi cervellotici (stare per giorni senza parlare, vestirsi tutti nella stessa maniera con i capelli corti) ridussero il numero a 70. Di questi, 19, ritenuti meno convinti, furono inviati a Phoenix, nell’Arizona, e così il nucleo si ridusse a circa 50 seguaci, che nei successivi quindici anni (1976-1991) divennero 25.

In questo periodo il bassissimo profilo assunto dal gruppo fece sì che di loro non si parlasse più: A. e Bonnie assunsero il nome di Do e Ti (la prima e l’ultima nota della scala musicale in inglese) e i seguaci adottarono un nome formato da tre lettere con il suffisso –ody, tipo Brnody. La copertura finanziaria del movimento fu garantita da alcuni ricchi seguaci, come David Cabot Van Sinderen (1939-1997), figlio di un milionario del Connecticut, ma molti furono costretti a trovare un lavoro esterno, per esempio nel campo dei computer e del neonato Internet. Nel 1983, alcuni dei seguaci visitarono le proprie famiglie d’origine in occasione della Festa della Mamma, suscitando stupore nei parenti, che successivamente non ebbero più notizie di loro fino al fatidico marzo 1997.

La morte di Bonnie e gli ultimi anni della setta

Nel 1985 Bonnie Lu Nettles morì per un cancro al fegato: A. spiegò l’avvenimento come l’abbandono del corpo, inteso come “veicolo” umano, di Bonnie, che era andata prima nel Regno dei Cieli per preparare l’arrivo degli altri seguaci (vedi anche la dottrina della setta). Nel 1991, smentendo la decisione del 1976, A. decise di riaprire le adesioni al gruppo, che, grazie ad una serie di videocassette pubblicizzate su televisioni commerciali e inviate per posta, si presentò come Total Overcomers Anonymous (inteso come un gruppo di persone anonime che riescono a “superare” totalmente la condizione umana).

La campagna giunse al suo culmine, nel 1993, con un costoso annuncio sul quotidiano USA Today (e ripetuto su riviste New Age ed esoteriche), per comunicare agli americani che la Terra sarebbe stata “spianata” e che questa era l’ultima occasione per sopravvivere. A. aggiunse inoltre che lui era l’alieno presente, duemila anni prima, nel corpo di Gesù Cristo (sic!), ma che allora l’umanità non era preparata al messaggio. Nel 1994, in una serie di 70 conferenze pubbliche, A. affermò che per entrare nel Regno dei Cieli era necessario rinunciare alla sessualità (in seguito a questo messaggio, A. e cinque degli adepti maschili si erano auto-castrati) e abbandonare i propri corpi umani, alludendo così al suicidio rituale. Alla fine dell’ultima campagna d’adesione, la setta aveva raggiunto i 50 adepti, raddoppiando il numero precedente.

La dottrina

L’anno successivo (1995) A. lanciò un sito Internet, in cui furono presentati i punti della dottrina (un mix ufologico gnostico) dell’Heaven’s Gate (Porta del Paradiso), come si denominò negli ultimi anni il suo gruppo:

  • A. e Bonnie provenivano dal livello evolutivo sovraumano (o Regno dei Cieli, la cui gerarchia vedeva in testa un “Capo dei Capi”, o Dio Creatore) ed intorno ai 40 anni erano entrati nei loro corpi umani, assegnati loro dalla nascita.
  • Dal Regno dei Cieli avevano portato con loro, mediante gli UFO, un gruppo di studenti sulla Terra, una delle creazioni del Dio Creatore.
  • Oltre al corpo, essi avevano uno spirito, che sopravviveva alla morte del corpo, ma solo pochi erano i predestinati, che avevano anche un’anima, a loro conferito mediante una specie di chip elettronico da parte di membri extraterrestri del Regno dei Cieli. Di questi predestinati solo coloro che hanno consapevolmente superato le affezioni umane e la sessualità, riescono ad accedere al Regno dei Cieli.
  • Prima di loro, si erano già recati sulla Terra degli angeli (con a capo Lucifero), che avevano dato luogo ad una civiltà preadamitica, ma essendosi corrotti, furono abbandonati dal Dio Creatore e da allora cercano di impossessarsi di corpi umani (quelli non predestinati) sulla Terra e su pianeti simili al nostro. Oltre a ciò, questi angeli corrotti cercano di corrompere le anime dei predestinati, che non sono riuscite a superare le affezioni umane. Spesso Lucifero riesce a pervertire le anime, facendole diventare seguaci di false filosofie laiche (compresa la New Age) o fedeli di religioni, come quella cristiana, originariamente fondata da un rappresentante dei Regno dei Cieli, ma poi corrotta da Paolo di Tarso, un agente di Lucifero (sic!).
  • Solo la presenza sulla Terra di un Rappresentante del Regno dei Cieli può aiutare le anime (“coloro che sono connessi mentalmente”) ad ascendere: duemila anni fa (come si è già detto prima) c’era stato Gesù Cristo (che, lasciato il corpo celeste, era entrato in uno umano), negli anni ’90 del XX secolo c’era Do (uno degli pseudonimi di A.).
  • Bonnie Nettles era il “corpo umano” nel quale si era incarnato il “Padre” (nel senso di “Membro più Anziano” nella gerarchia del Regno dei Cieli rispetto a Gesù, non il Dio Creatore) fino al 1985: egli aveva deciso successivamente di trasferirsi in Cielo per dirigere il Figlio a distanza.

La tragedia finale

L’atto finale della setta fu preceduto da due significativi fatti di cronaca: il suicidio di massa dell’Ordine del Tempio Solare in Svizzera, Canada e Francia nel 1994-1997, e il passaggio nel 1995 della cometa Hale-Bopp, nella cui scia alcuni avevano voluto vedere nelle foto pubblicate dalla NASA un oggetto non identificato (un UFO?), e che A. interpretò come un segnale decisivo che il pianeta Terra stava per essere “azzerato”.

Il 26 marzo 1997 la tragedia: A. e 38 suoi seguaci furono trovati morti in una casa in affitto a Rancho Santa Fe, vicino a San Diego (in California). Si erano tolti la vita in quattro gruppi, tra il 22 ed il 24 marzo, con una dose letale di fenobarbital mischiata in un budino o in purea di mele, accompagnata da vodka. Nell’attesa che la miscela facesse effetto, essi (tutti vestiti nella stessa maniera, tutti con in tasca la patente di guida e cinque dollari in monete da 25 cent) si erano sdraiati sui letti con la testa chiusa in un sacchetto di plastica finché non sopraggiungeva la morte. L’allarme venne data il 26 marzo da un adepto, Richard Ford (alias Rio Di Angelo) che si era allontanato qualche giorno prima, non condividendo il progetto finale di suicidio, e a cui erano state spedite due videocassette di addio di Do e dei suoi seguaci.

Successivamente, si tolsero la vita due seguaci della setta, Wayne Cooke (nel maggio 1997) e Charlie Humphreys (nel febbraio 1998, dopo il tentato suicidio assieme a Cooke).
Altri seguaci (forse un centinaio, tra membri attivi ed ex) sono ancora vivi, ed alcuni di loro hanno messo in rete la prosecuzione ideale del sito dell’Heaven’s Gate sotto l’indirizzo www.levelabovehuman.org.